Oggi, 15 marzo 2019, ricorre il Global Strike For Future, uno sciopero internazionale di carattere ambientale promosso e organizzato da una sedicenne.
Tutto vero. Si tratta di un’adolescente svedese, Greta Thunberg, rimasta profondamente sconvolta e allibita dagli incendi che avevano devastato centinaia di ettari di foreste, ma soprattutto dalle temperature record che lo scorso anno avevano colpito il suo paese. La ragazza ha deciso prontamente di manifestare ogni venerdì sotto il Parlamento di Stoccolma, sacrificando le proprie presenze a scuola per protestare contro il pessimo interesse delle attuali politiche sulla delicatissima problematica del clima.
Potrebbe sembrare un gesto minuscolo a fronte di un problema tanto grande e discusso, ma Greta è riuscita nel suo intento, giorno per giorno, facendo sentire la propria voce perfino alla Conferenza sul Clima di dicembre a Katowice, poi al forum di Davos. Davanti ai potenti del mondo, la giovanissima ha spiegato:
“Occorre agire immediatamente per il clima, come se la vostra casa fosse in fiamme. Dovete entrare nel panico. Risolvere la crisi climatica è la sfida più grande e complessa che l’umanità abbia mai affrontato. La nostra civiltà viene messa in discussione da un sistema che consente ad un piccolissimo numero di persone di continuare ad accumulare enormi ricchezze“.
Parole forti, di impatto, che Greta ha progressivamente reso virali, a tal punto da renderla degna di una nomina al Nobel per la pace.
Da allora, nel corso delle ultime settimane, si sono sviluppate a macchia d’olio manifestazioni in oltre 80 paesi mondiali del “Global Strike For Future” (Sciopero Globale per il Futuro), o i cosiddetti Fridays For Future.
Proprio come Greta, ogni venerdì, gli studenti hanno disertato la scuola per mostrare il loro interesse nella problematica ambientale, e spronare la rispettiva politica nazionale ad una maggiore e più concreta attenzione: dagli Stati Uniti all’Iran, dal Giappone all’Australia, dall’India all’Europa.
Oggi il passo più importante, l’apice di tutte queste precedenti: migliaia di studenti all’unisono (ma non solo) oggi dalle 9 alle 13 scenderanno nelle piazze della propria nazione, anche in Italia.
Per maggior informazioni sull’evento più vicino, vi lasciamo il link del sito italiano dello sciopero, ma la partecipazione può essere anche virtuale (in pieno stile dei giorni nostri).
Basterà “dimostrare” tramite gli hashtag #fridaysforfuture o #globalstrikeforfuture la propria adesione sui social, con un semplice gesto: un videodibattito, un selfie, o tramite una manifestazione pacifica, anche solo firmando la petizione presente su change.org, che ha già superato i 50.000 partecipanti.
Pronti a lottare per il nostro futuro?
The Greeny News 